Biblioteca Afol #2: Intervista all’autore di “Il Mastro costruttore LEGO®”

Ed eccoci al secondo appuntamento con Biblioteca Afol. Oggi intervistiamo l’amico Frank4bricks, alias Francesco Frangioja, secondo Afol italiano a scrivere un libro con la casa editrice Nui NUi (la scorsa puntata si era parlato del libro di Jody, di cui potete leggere l’intervista qui).

IMD – Francesco, raccontaci del tuo recente libro “Il Mastro Costruttore LEGO®“. Da quali presupposti è nato?

FRANCESCO – Come ormai tutti sapete, soprattutto se frequentate il forum di ItLUG, l’editore Nui Nui voleva approcciare il mercato dei libri LEGO®, ma non avendo esperienza alcuna nell’ambito ha chiesto supporto a ItLUG, per trovare qualcuno che avesse voglia di scrivere un libro a tema LEGO®, che fosse l’opposto di quelli classici sull’argomento. La casa editrice si era infatti accorta che le pubblicazioni in commercio erano delle sorte di cataloghi fotografici, fatti molto bene a livello editoriale (bellissime foto, bellissime creazioni, colori fantastici e foto vere realizzate in studio), ma con un’ problema di fondo: presupponevano il possesso di un sacco di pezzi e di colori, oltre che di conoscenze tipiche di un utente esperto, capace di copiare dalla fotografia, senza l’ausilio di istruzioni. Servivano quindi dei libri “chiavi in mano”, adatti ai bambini, che permettessero di fare le cose dalla A alla Z.

IMD – Spiegaci nel dettaglio questa filosofia.

FRANCESCO – Questa pubblicazione è di fatto una raccolta di modelli (che non trovi nei set LEGO®) corredati da istruzioni: sono presenti immagini da più angolazioni, così il bambino può rendersi conto se sta montando correttamente o no. Da questo punto di vista, al giorno d’oggi, LEGO® fa delle istruzioni, a mio avviso e non solo, troppo semplici (è arrivata al punto di fare un incastro a pagina: questa secondo me è una scelta riduttiva nei confronti di un bambino di 9 o più anni). Quindi ho creato istruzioni da bambino ma non troppo (per ogni passaggio è presente l’elenco dei pezzi necessari e un’immagine per vedere dove posizionarli), perché onestamente le difficoltà aiutano a crescere: leggendo il libro più volte, diventa una fonte di tecniche di costruzione, di idee e di spunti. Spunti che in alcuni passaggi vengono segnalati per mostrare utilizzi alternativi dello stesso pezzo (per es. il passaruota della macchinina, in un altro capitolo, è girato di 90 gradi, diventando così la presa d’aria di un jet). In ogni caso nelle istruzioni ho inserito anche dei passaggi vuoti, che servono per ruotare il modello e vedere dove vanno posizionati determinati pezzi nella parte retrostante. Un’altra cosa che di solito manca nei libri a tema LEGO® è il dizionario: magari fanno vedere una carrellata di pezzi con il loro nome, che però è in inglese e non è associato ad un uso specifico (per es. plate 2×4 o wedge 1×3). In questa pubblicazione invece ne abbiamo inserito uno per generi di utilizzo. Infine ogni modello ha una tabella con i pezzi che servono corredati dal rispettivo codice Bricklink (è una piattaforma online dove si possono acquistare pezzi sfusi).

IMD – Sempre in quest’ottica di prodotto chiavi in mano, i modelli non sono corredati soltanto da istruzioni cartacee.

FRANCESCO – Esattamente. Ogni modello ha una dotazione elettronica: tramite codice qr o link, è possibile accedere ad una cartella compressa, che contiene il file per il cad LEGO® Digital Designer (così si può modificare a proprio piacimento il modello scelto, vederne i dettagli o avere una base di partenza per un modello ex novo. La scelta di LDD, rispetto ad altri programmi più funzionali, ma anche più difficili da usare, sta nel fatto che è stato pensato per essere usato in primis dai bambini), la lista dei pezzi necessari in formato excel (estratta da LDD) e la wanted list per poterli acquistare su Bricklink, per il quale forniamo anche una video guida. In definitiva il messaggio è dare una base di partenza al bambino, che può decidere se seguire alla lettera le istruzioni, comprando ciò che serve insieme ai suoi genitori (spendendo in media 12-15 euro), oppure se sostituire i pezzi con quelli che ha a disposizione (ad es. utilizzare un brick 1×2 e un 2×2 al posto del 2×3). Riguardo questa seconda opzione mi sono infatti arrivate dai lettori foto delle creazioni dei bambini, fatte con i pezzi che avevano (per es. una macchinina d’epoca che una bambina ha rifatto in tema Friends, piena di fiorellini e col parabrezza azzurro invece che trasparente).

IMD – Anche Jody ha scritto, quasi contemporaneamente, un libro a tema LEGO® con lo stesso editore. Il vostro incarico coincideva?

FRANCESCO – Tenendo presente che il pubblico di riferimento erano i bambini, l’editore cercava due cose diverse, per quanto simili: uguali come filosofia, ma diverse come target. Un libro per bambini medio-piccoli (fino ai 7-8 anni) e uno per bambini un po’ più grandi (dagli 8 in su). A Jody hanno fatto fare lo zoo, che si prestava meglio a un taglio basso di età. Il suo libro tra l’altro ho avuto modo di sfogliarlo ed è strutturato molto bene, perché è fatto per livelli.

IMD – Come è strutturato invece il tuo Mastro Costruttore? Di che tema si occupa?

FRANCESCO – Il mio libro invece, che ha come tema principale i mezzi di trasporto (salvo qualche excursus), si sviluppa per generi, uno per capitolo: auto e camion, imbarcazioni, aerei ed elicotteri, spazio e fantascienza (con robot e astronavi) ed infine fiabe e magia (adatte anche alle bambine). Ogni capitolo è inoltre individuabile tramite un colore specifico: per es. verde per i mezzi su gomma, viola per quelli fantascientifici. Insieme all’editore, ho cercato di mettere i modelli in ordine crescente di difficoltà: all’interno di ogni capitolo si parte dal mezzo più semplice e si arriva a quello un pochino più complicato. Anche la tipologia dei mezzi in sé rappresenta un’escalation: le macchinine non ci vuole niente a farle, già con le barche (che hanno le curve) subentra un po’ più di difficoltà, gli aerei utilizzano incastri ancora più particolari, la fantascienza usa forme ancora più strane ed infine, nell’ultimo capitolo, la mela è una scusa per insegnare a fare sfere e curve con pezzi quadrati.

IMD – Quanti modelli sono presenti nel libro all’incirca?

FRANCESCO – Sono presenti 16 modelli, più 3 che, non avendo trovato spazio nel libro (sono abbastanza lunghi da realizzare), sono stati inseriti solo come bonus, con quella dotazione elettronica di cui parlavo prima.

IMD – Ho notato che tra essi non ci sono tue creazioni. C’è qualche motivo particolare?

FRANCESCO – Purtroppo, volendo contenere i costi, ma senza che andasse a scapito della qualità, abbiamo dovuto ridurre il numero di pagine.

IMD – E’ stato difficile chiedere agli Afol se potevi utilizzare le loro creazioni nel tuo libro?

FRANCESCO – Ero molto preoccupato di ciò, invece ho trovato modelli praticamente ovunque, in quello che si è rivelato un viaggio intorno al mondo: non avendo calcolato fin da subito i problemi di spazio di cui ti dicevo prima, avevo raggruppato 50 modelli, parlando con circa una ventina di Afol dal Canada al Sudafrica, dall’America centrale agli USA e alla Nuova Zelanda, naturalmente passando anche per l’Italia (qualche modello nostrano l’ho preteso). La reazione è stata oltre l’immaginabile: c’è chi addirittura, oltre a rispondere volentieri alla chiamata, ha prima modificato i suoi progetti per eliminare pezzi ormai difficili da recuperare o passaggi costruttivi troppo complicati per dei bambini. Quindi gli Afol che ho contattato hanno dimostrato non solo disponibilità, ma anche entusiasmo e dedizione all’idea di finire in un libro, anche se rivolto ai bambini e pubblicato solo in Italia.

IMD – C’è un modello che preferisci tra quelli presenti nel libro?

FRANCESCO – Per spirito patriottico l’Ape Piaggio, per simpatia la Peel P50, la macchina più piccola al mondo (con motore di derivazione motociclistica), che non avendo la retromarcia va spinta all’indietro con i piedi. All’interno può ospitare solo il torso della minifigure, perché nella realtà si hanno le ginocchia sotto il parabrezza, mentre le gambe della minifigure non si possono piegare all’altezza del ginocchio.

IMD – Il rendering foto-realistico delle immagini con che programma è stato realizzato?

FRANCESCO – Per fortuna mia e di Jody un simpatico afol bresciano di nome Nicola Lugato (alias msx80; nella vita fa lo sviluppatore di software), stanco delle macchinose istruzioni create da LDD, ha realizzato in java Blueprint, che è il software che abbiamo utilizzato per creare le istruzioni. Poco dopo si è reso conto che con poco lavoro si poteva integrare un’altra libreria java per fare rendering foto-realistico ed è così che è nato Bluerender. Il mio timore era che la risoluzione delle immagini ottenute in questa maniera non fosse sufficiente per un libro. Parlando invece con Nicola e facendo alcune prove insieme a Jody sulle tarature del software abbiamo trovato la risoluzione giusta per la stampa.

IMD – Parliamo del prodotto editoriale. Impressioni?

FRANCESCO – Mi è piaciuto molto il lavoro che ha fatto l’editore di contestualizzazione dei modelli: ha scelto foto realistiche nelle quali calare i modelli, per es. l’elicottero, ispirato a quello della polizia di New York, l’hanno messo come se sorvolasse la “Grande Mela”, la macchina rossa in pista e la mela appesa al ramo. È stata una sorpresa anche per me, perché quello che ho prodotto io sono i file contenenti le istruzioni, le foto e i testi. È l’editore che l’ha reso libro in quanto tale, un prodotto gradevole, colorato ed accattivante. Da lettore devo quindi dire che è un prodotto editoriale che mi piace molto, con la sua copertina un po’ flessibile ( che rende il libro adatto per essere sfogliato da un bambino), con la carta patinata che è di quel genere che mi fa scegliere una rivista rispetto ad un’altra e non ultimo il suo buonissimo profumo (sembra stupida come cosa, ma conta anche questa).

IMD – Hai in programma altre pubblicazioni per il futuro?

FRANCESCO – Sì, posso dire che ne ho consegnata una recentemente. Il tema è di fatto un’espansione di un capitolo già presente nel Mastro costruttore. Non posso ancora dire esplicitamente il tema, diciamo solo che non sarà un genere molto realistico, ma più fantasioso.

IMD – Grazie Francesco e alla prossima pubblicazione!